Genitori e concetto di errore: un piccolo approfondimento
[et_pb_section bb_built=”1″ admin_label=”section”][et_pb_row admin_label=”row”][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text admin_label=”Testo” background_layout=”light” text_orientation=”justified” use_border_color=”off” border_color=”#ffffff” border_style=”solid”]
Prendiamo ispirazione da una recente intervista fatta alla Professoressa Daniela Lucangeli, ordinario di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di degli Studi di Padova e apparsa sul portale Giunti Scuola per approfondire il concetto di errore.
L’errore è uno dei capisaldi dello sviluppo degli esseri umani. Fino a qualche tempo fa l’errore è stato interpretato in due modi sbagliati, che hanno spesso fuorviato il concetto di educazione e di insegnamento. Il primo ha associato l’errore alla colpa. In parole semplici ‘se sbagli hai una colpa‘ o ‘se sbagli una colpa ci deve essere‘. Questo approccio interferisce con il processo di giudizio, perché spesso lega alla crescita il ‘non capire’ e quindi l’atto di sbagliare connesso alla mancata comprensione. Questa interpretazione dell’errore è pericolosa , così come lo è l’associare l’errore a una patologia, quindi ai sintomi di un problema di natura psicologica, cognitiva o fisica.
Il concetto di errore come richiesta di aiuto
La corretta interpretazione del concetto di errore guarda a una richiesta di aiuto. L’errore parla da sé e non è assolutamente detto che vi sia una colpa alle sue spalle, ne tantomeno una patologia in essere. Ciò che deve essere letto dai genitori dietro all’errore è la richiesta di aiuto, perché l’errore è il meccanismo che informa chi deve aiutare, quindi i genitori, gli insegnanti, gli adulti in termini generali, che c’è un bisogno di aiuto. Chi ricopre questo ruolo deve proteggersi dall’intendere l’errore come una colpa o tantomeno come una patologia, deve sopprimere la forma di pensiero che vuole errore-colpa-patologia dei sinonimi, perché non lo sono.
Ecco nascere il meccanismo di alleanza. Insegnanti e genitori devono essere alleati dei bambini e dei ragazzi contro l’errore, devono schierarsi al loro fianco anche rischiando, perché in questo modo è possibile correggere l’errore senza far nascere frustrazioni o fuorviare il suo reale significato.
Quale deve essere l’atteggiamento della famiglia? La famiglia deve stare a fianco dei bambini e dei ragazzi anche rischiando, perché solo ponendosi come un’alleata può trasmettere il concetto dell’errore e del diritto all’errore, che è insito in tutti gli esseri umani. Alleandosi con i figli, i genitori riconoscono che l’errore può accadere e si impegnano per correggerlo, in un percorso educativo mai limitante e dai tratti etici.
InStudio Trissino organizza programmi dedicati alla genitorialità presso la sua struttura. Per fissare un primo colloquio conoscitivo vi invitiamo a contattare il centro via mail, telefono o impiegando il form di contatti che trovate in questo sito web.
[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!