Capita, molto spesso, che le persone confondano la figura professionale dello psicologo con quella di operatori che svolgono un lavoro diverso ma in qualche modo assimilabile, come ad esempio il counselor, o addirittura con figure vicine come gli amici, i familiari o gli adulti di riferimento..

Sì, in alcuni casi lo psicologo viene consciamente o inconsciamente ‘sostituito‘ con figure di amici particolarmente amorevoli o di adulti che per varie ragioni rappresentano un punto di riferimento importante nella propria vita.

Ecco quindi nascere una domanda semplice quanto potente e la conseguente necessità di dare una risposta chiara ed esaustiva in merito.

Chi è lo psicologo?

Aiutare psicologicamente una persona è qualcosa che va al di là dell’empatia, della comprensione, del ‘ti sono vicino‘.

Questi sono i requisiti che definiscono un amico o un’amica o un adulto di riferimento che può aiutarti in particolari occasioni, ascoltandoti e dandoti consigli sicuramente preziosi per risolvere un problema o indirizzarti verso specifiche scelte.

Ma il compito dello psicologo va oltre: la sua professione è aiutare le persone a crescere in consapevolezza, autostima e perseveranza.

Non devi dimenticare che la psicologia è una disciplina scientifica per cui il colloquio non è un’amichevole chiacchierata.

Si tratta di qualcosa di strutturato, che si pone degli obiettivi che fanno seguito alla formulazione della diagnosi.

Questa spiegazione è oggi necessaria perché il ruolo dello psicologo ha a nostro avviso subito alcune malcomprensioni e ‘svalutazioni‘.

La ragione può essere ricercata nella nascita di professioni simili ma che non sono complete e formate tanto quanto quella dello psicologo.

E, a conti fatti, anche da una massiccia diffusione di notizie e dati che puoi trovare in rete e che possono talvolta sminuire l’intervento ‘fisico‘ dello psicologo, a favore di una raccolta di info molto più accessibile, a portata di click.

I siti buoni in rete ci sono, eccome, ma esiste anche molta ‘fuffa‘ e molti sono i portali fuorvianti che sfruttano argomenti delicati come la psicologia e i problemi mentali più o meno gravi con lo scopo di vendere dei servizi o dei prodotti agli utenti.

Succede purtroppo, e chi legge non sempre ha la capacità di filtrare cosa è vero, cosa lo è parzialmente e cosa non lo è affatto.

Con il risultato che può credere a delle info superficiali e, nella peggiore delle ipotesi, rinunciare ad iniziare un percorso valido con un professionista perché si sente già sazio di nozioni e di risposte acquisite.

Oggi più che mai è tempo di fare chiarezza sul ruolo dello psicologo, sulla sua formazione e sul suo campo di azione.

Iniziamo con la differenza fra psicologo e counselor, una domanda che in molti ci hanno fatto qui ad InStudio e che merita una spiegazione chiara.

Chi è il counselor e quali sono le differenze con lo psicologo?

In data 18 Gennaio 2019 il Ministero della Salute ha richiesto all’UNI, l’ente che si occupa delle normazioni nel nostro paese di sospendere il progetto di norma sulla figura professionale del couselor.

Questo perché chi si occupa della salute delle persone deve possedere competenze specifiche, deve essere un professionista riconosciuto, formato e iscritto all’Albo di riferimento.

Il counselor opera su un piano diverso rispetto allo psicologo, perché lavora sulle emozioni e sui sentimenti.

Siamo su due aree completamente differenti, anche se il confine è labile e per fare la giusta chiarezza il ministero della Salute ha deciso che il counseling non può essere riconosciuta come un’attività esercitata da un professionista non regolamentato.

In un interessante articolo apparso sul quotidiano La Stampa viene fatto il parallelo più pratico fra l’avere vissuto qualcosa e averne esperienza e possedere la competenza necessaria per poter essere in grado di aiutare gli altri.

Se ad esempio hai avuto mal di denti, hai certamente ricordo dell’esperienza, sai cosa significa e sai magari quale può essere la causa, come ad esempio una carie.

Ma immagino che non ti sostituiresti mai al tuo dentista non è vero?

Questo processo è riconosciuto e legittimo (per fortuna) nell’ambito della salute fisica, ma è più sfumato per quanto riguarda la salute e il benessere psicologici.

Molte figure pensano infatti di essere sufficientemente competenti e di poter parlare di sentimenti e di emozioni, senza però avere appreso le nozioni necessarie per poter operare faccia a faccia con le persone che hanno necessità più profonde.

Nozioni che permettono di costruire le competenze, ma che sono indispensabili per poter aiutare i pazienti a cui serve ciò che viene definito il ‘sostegno psicologico’.

Come Opera Lo Psicologo

Lo psicologo opera con uno schema preciso, che inizia dal colloquio e si sviluppa nella diagnosi.

La diagnosi stessa è la base che permette al professionista di fissare gli obiettivi da raggiungere assieme al paziente, in un percorso virtuoso e specifico dove nulla, in assoluto, è lasciato al caso.

Per comprendere appieno puoi iniziare dalla formazione: lo psicologo per definirsi tale deve seguire un percorso di studi universitario magistrale, svolgere un tirocinio professionale presso una struttura convenzionata, superare l’esame di stato e per esercitare la professione deve iscriversi all’Albo degli psicologi che comprende due sezioni.

Gli psicologi che sono presenti nella sezione A e i dottori in tecniche psicologiche che operano nei contesti sociali, del lavoro, dei servizi alla persona e alla comunità che sono presenti nella sezione B.

Quest’ultimi devono seguire un percorso di laurea triennale, svolgere un tirocinio post laurea di 6 mesi, superare l’esame di stato e quindi effettuare l’iscrizione allo specifico Albo.

Il Ddl Lorenzin del 2017 entrato in vigore l’anno successivo ha stabilito il pieno riconoscimento della professione di psicologo come professionista sanitario.

E solo ed esclusivamente i soggetti iscritti alla sezione A dell’Albo sono autorizzati ad esercitare la professione di psicologo, altrimenti non si è psicologi, ma dottori in psicologia.

Ora, una formazione così lunga e completa, un tirocinio sul campo vissuto faccia a faccia con realtà strutturate è l’unica base concreta per poter esercitare una professione di cui molte persone hanno bisogno e che richiede competenze elevate per potere essere effettivamente utile a chi la riceve.

Utile.

È questa la parola chiave che definisce nella pratica la differenza fra lo psicologo e le figure professionali che vi si avvicinano, siano esse formate parzialmente o amici, familiari, adulti di riferimento come ad esempio insegnanti, allenatori…

Questo articolo ci voleva, perché molto spesso le persone che ci seguono a InStudio, soprattutto di giovane età, non hanno chiari quali sono i compiti, la formazione e la professionalità dello psicologo.

Nel nostro centro è attivo il servizio di sostegno psicologico che puoi approfondire qui. Ti invitiamo a scoprirlo e a lasciarci i tuoi commenti qui sotto.

Fonti: