Di sicuro non dovrebbe andare dallo psicologo chi ha un grosso problema di tipo psicologico.

Questo perché, nella maggior parte di queste situazioni, si tratta di patologie psichiatriche dove lo psicologo può fare ben poco, se non indirizzare il proprio paziente ad un psicoterapeuta e psichiatra.

Ma allora chi ci deve andare dallo psicologo e perché?

Quando l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di ‘stato di salute‘, non si riferisce solo all’assenza di malattia ma anche al benessere.

Ecco! Lo psicologo serve a questo, a stare bene. 

Lo psicologo non è un mago

È parte del senso comune che lo psicologo dia risposte.

No, lo psicologo non da risposte bensì fa qualcosa di molto più utile e lungimirante: ti aiuta a trovarle da solo.

Lo psicologo non tira fuori dal cilindro la soluzione come un mago,  ma ti aiuta a capire cosa è meglio fare per te in una determinata situazione, perché tu possa ritrovarti con il problema risolto.

Problema risolto da te!

Che ti sei preso in carico la tua vita, che non hai lasciato che altri facciano per te, che hai preso coraggio.

E sai quanto me quanto coraggio serva per vivere…

Sì, ci vuole coraggio

Ammettere di avere un problema da risolvere è l’inizio di un cammino che aiuta ad alleviare la sofferenza, a riconoscere (e abbattere) paure anche inconsapevoli e a riconoscere che esistono nuove e costruttive prospettive di vita.

Andare da uno psicologo ti aiuta, in casi quali ad esempio l’ansia, a ridurre il malessere e, di conseguenza, ad avvertire benefici che vanno oltre la sfera mentale.

Benefici che interessano il corpo e che dal punto di vista delle emozioni possono tradursi in un profondo senso di rilassamento interiore e felicità.

Questo perché lo psicologo non si limita a ‘guarire i sintomi‘, ma ti aiuta a capire perché l’ansia ha fatto capolino nella tua vita, aiutandoti a maturarne consapevolezza.

Viceversa, se non sai cosa c’è dall’altra parte della porta come puoi andare avanti?

Saresti condannato a una vita d’inferno, perlopiù senza la consapevolezza che possa essere diversa.

In più, è importante considerare che il tuo malessere rischia sempre di contagiare chi ti sta accanto, loro malgrado.

Perché immagino tu sia d’accordo con me sul fatto che nessuno deve “caricare” i propri cari di emozioni negative.

A tal proposito, i dati raccolti nel 2018 dall’OMS riguardo la diffusione delle malattie mentali parlano di un 38% della popolazione europea che ne soffre, con il 10% dei giovani tra i 15 e 29 anni interessati da forme depressive o ansiose.

Si tratta di numeri altamente preoccupanti, che sono spesso il riflesso di una errata gestione delle emozioni, soprattutto nel rapporto genitori e figli.

Rapporto che dovrebbe contemplare il ‘passaggio‘ delle emozioni.

Rapporto dove i genitori dovrebbero trasmettere ai figli tutto ciò che riguarda la vita, con le sue sfumature emozionali, certamente belle e certamente brutte, ma legate dal filo rosso della consapevolezza che entrambe esistono e possono essere gestite nel migliore dei modi.

Ecco che in queste occasioni andare dallo psicologo significa aprire le porte a una comprensione di sé stessi e del rapporto con i cari che va oltre la sofferenza e la mal comprensione.

Una comprensione che permette a tutte le persone coinvolte di beneficiarne sul breve termine, ma anche e soprattutto sul lungo, creando relazioni più sane e costruttive.

aiuto psicologico

Per sbloccare la paura iniziale (e quella che forse non sai di avere)

La sola idea di andare da uno psicologo può essere bloccante.

Talvolta paralizzante.

E non si tratta solo di pensare che lui o lei e tutti gli altri ti ‘bolleranno’ come una persona che è fuori di testa, ma di provare la paura, molto spesso inconscia, di essere felici…

Sì, questa paura può farti sentire in colpa e una vocina dentro di te può perfino dirti che non te la meriti.

Va da sé che prima ti liberi di questa ingiusta gabbia mentale meglio è, perché se nella vita ci sono poche certezze, una di queste è che la vita stessa è tutto.

È bene e male, felicità e infelicità.

Non è vita se la si vive a metà.

supporto psicologico

E se esistessero nuove prospettive?

Lo psicologo ti aiuta a vedere le cose da un’altra prospettiva, ancora sconosciuta per te.

Ti aiuta ad accumulare l’energia per far fronte con un sorriso genuino alla tua quotidianità, a fare le scelte giuste e a stare bene.

Ti aiuta a essere felice, il che non coincide, ormai lo sai, con l’assenza di malattia o problemi….è qualcosa di più.

È il non sentirsi costantemente in colpa e nella situazione di dover dimostrare di essere all’altezza.

È quel qualcosa in più che si traduce concretamente nella voglia di progettare, di amare, di ridere, di dormire bene ma anche, semplicemente, di alzarsi la mattina con entusiasmo per le solite cose di routine.

psicologia

Certo, al momento in cui scrivo questo articolo siamo in post pandemia, il che significa post reclusione forzata.

Ci dobbiamo fare i conti, perché questi ultimi mesi hanno  minato le nostre abitudini e  ci hanno rimesso in discussione.

O, perlomeno, dovrebbero averlo fatto.

Questo per dirti che la felicità non sta nelle piccole cose (come ti raccontano tanti spot sempliciotti), bensì che la felicità è qualcosa che anche tu puoi raggiungere perché è un  tuo diritto e anche anche un tuo dovere.

E non è solo tuo, ma di tutti.

È un traguardo che da soli è impossibile conquistare, ma che con il giusto aiuto diventa ogni giorno più raggiungibile.

Per questo, se desideri informazioni sul nostro servizio di psicologia ti invitiamo a chiamarci con fiducia al numero 339 4876 813 o a scriverci un messaggio impiegando la pagina che trovi cliccando qui.