Sarà capitato anche a te di trovarti davanti a un foglio bianco con le mani sulla tastiera o con una penna in mano e di non sapere da dove cominciare a scrivere per mancanza di idee. E’ il blocco dello scrittore.

E’ stato anche il mio primo pensiero una volta seduta davanti al pc con l’intenzione di scrivere questo articolo per il blog. Pensiero che poi ha ispirato il titolo dell’articolo: Non So Cosa Scrivere.

Di solito più mi sforzo nel trovare qualcosa di interessante e più percepisco il vuoto di idee che rimbomba nella mia testa.

Ho imparato che in questi casi è meglio lasciare perdere. Ne uscirebbe qualcosa di forzato e poco interessante perché qualsiasi argomento non sarebbe sostenuto dalle giuste emozioni che lo renderebbero coinvolgente.

Fermarsi dal dover fare una cosa è la soluzione migliore affinchè quella stessa cosa poi possa prendere la giusta forma quando meno te lo aspetti.

In effetti le idee migliori per scrivere mi sono sempre venute facendo altro.

 

Il blocco dello studente

Nel mio lavoro mi capita molto spesso che gli studenti davanti a fogli bianchi mi guardino mogi per dirmi ‘ma io non so cosa scrivereeee’…

Non parlo qui di come strutturare un testo scritto dall’articolo di giornale, al testo argomentativo o al saggio breve ma di una fase precedente al riordino delle idee: parlo del blocco dello scrittore o nello specifico del blocco dello studente

Un conto è imparare tecniche per riordinare le idee che svolazzano nella testa e che non riescono a trovare un giusto ordine e incastro per avere senso logico, un altro conto è avere il vuoto di idee in testa.

Parlo di buio totale, del blocco dello scrittore, della mancanza assoluta di idee che paralizza studenti di tutte le età dalla primaria all’università.

Studenti bloccati

L’esperienza mi insegna che spesso questo blocco è una convinzione o una abitudine più che una vera mancanza di ispirazione.

Noto che non sapere cosa scrivere, a volte, è una situazione di comodo per farsi suggerire argomenti oppure è una convinzione dello studente di non avere idee.

In ogni caso si entra in quel blocco mentale dal quale però si può imparare ad uscire.

Due sono le alternative:

La prima consiste nello stimolare le idee offrendo ai ragazzi piccoli suggerimenti che alla fine poi finiranno per essere l’impianto dell’intero tema che stanno scrivendo.

La seconda alternativa invece consiste nell’insegnare agli studenti come ricercare le idee che sicuramente ci sono dentro la loro testolina.

E’ chiaro che la seconda alternativa è per i ragazzi quella che regala maggiore soddisfazione.

Una delle tante tecniche che uso nei momenti di buio ispirazionale è di far fare ai ragazzi qualcosa di diverso.

Praticamente li metto in pausa, li distraggo e spesso proprio nel pieno della distrazione se ne escono con un’idea per quel tema che sembrava impossibile da affrontare.

Vedo allora il loro viso illuminarsi, iniziano a scrivere e ad un’idea spesso ne sussegue un’altra…

 

Perchè lo stile di vita aiuta le idee?

Una vita sana aiuta sicuramente a superare al meglio il blocco dello scrittore.

Per vita sana si intende una vita di esperienze che permettano di usare tutti i sensi che ci appartengono.

Toccare, vedere, sentire, annusare, gustare sono attività che devono esserci in uno stile di vita sano come la frutta e la verdura sono in una dieta bilanciata.

Ogni esperienza è buona perché ogni esperienza che facciamo può diventare un’idea.

Cosa vedo, cosa tocco, cosa sento, cosa annuso e cosa gusto può fare la differenza ed è qui che noi adulti possiamo intervenire stimolando la curiosità dei ragazzi e mettendoli nelle condizioni di fare tanta esperienza.

Non serve andare sulla luna!

Esperienze significative sono anche quelle che si fanno al parco con gli amici, ascoltando le storie dei nonni, guardando un film, andando allo zoo, passeggiando in montagna, guardando un quadro, leggendo un libro, visitando una città….

 

La bolla che ti permette di scrivere

Spero ti sia capitato di sentirti beatamente immerso in una bolla che anche per un solo istante ti fa stare in pace.

C’è un momento in cui si ha la sensazione di essere in una bolla, in una fantastica bolla vuota dove tutto viene lasciato all’esterno e lì trovi spazio per i tuoi pensieri più intimi e anche più veri che ti fanno guardare al di fuori con maggiore razionalità.

Sono brevi momenti, sono sprazzi in cui la lampadina si accende per regalarti un’idea, una soluzione o farti prendere una decisione.

Per me è quando corro il momento in cui il mio cervello si mette in pausa e libera tutto ciò che è nascosto nel sottobosco dei tanti pensieri quotidiani.

Per questo spesso corro da sola. Sono così immersa nella mia bolla che mi capita di non salutare chi incontro e non per maleducazione ma perché proprio non li vedo.

I ragazzi non sono vuoti!

Gli studenti piccoli e grandi non sono vuoti, non lo possono essere perché fanno esperienza ogni giorno a casa, a scuola, con gli amici, nei social…

Per questo è solo una questione di saper mettere i ragazzi nella condizione di creare quella bolla di pace mentale per fare uscire le loro esperienze e dimostrare soprattutto a loro stessi che non sono vuoti.

 

Professionalità innanzi tutto!

Non mi stancherò mai di ripetere come la professionalità quando si parla di apprendimento deve essere il punto di partenza.

In pratica l’adulto che insegna a tirare fuori le idee deve sapere cosa sta facendo e perché sceglie una strategia invece di un’altra.

A InStudio l’approccio è metacognitivo; con ciò si intende un approccio didattico che richiede un atteggiamento metacognitivo che privilegi non cosa l’alunno apprende, ma come l’alunno apprende. Attraverso questo approccio si stimolano gli studenti a riflettere su aspetti riguardanti la propria personale capacità di apprendere, di stare attenti, di concentrarsi, di ricordare.

Per informazioni sul metodo e sui nostri servizi di assistenza allo studio chiamaci al numero 339 4876 813 o scrivici un messaggio impiegando lo spazio che trovi cliccando qui.